Del Dott. Diego Campaci www.diegocampaci.com
Quante volte Vi è capitato di avere un dolorino e non conoscerne il motivo? Mai un trauma in quella zona, nessuna patologia riscontrata… eppure quel fastidio è presente.
Ebbene in questi casi la causa potrebbe essere la postura scorretta.
Ma vediamo di capire cos’è la postura..
• La postura è la capacità del nostro corpo di assumere e cambiare posizione nell’ambiente di vita.
• La postura è la posizione che il corpo assume per controbilanciare la forza di gravità in una situazione di riposo o in movimento.
• La postura è la posizione che il corpo assume sia da fermo che in movimento.
• La postura è la posizione che il corpo assume nella vita di relazione ed è corretta quando le varie parti del corpo si dispongono in maniera fisiologica.
• La postura è il linguaggio non verbale del soggetto.
• La nostra postura è l’espressione della nostra storia (D. Raggi)
Ciò che sappiamo con certezza è che il sistema tonico posturale è il risultato dell’interazione tra sistema nervoso, apparato scheletrico, apparato muscolare, emozioni e relazioni.
Qualsiasi fatto o avvenimento traumatico avvenuto nel corso della nostra vita può, in qualche modo, aver contribuito a rendere la postura del nostro corpo quella che è attualmente.
Ma perché avviene questo?
Questo accade perché il nostro corpo risponde principalmente a 3 leggi fondamentali:
• Il minimo consumo energetico,
• Il massimo equilibrio dinamico,
E soprattutto:
• Il minimo stress psico-fisico;
Proprio al fine di ottenere sempre il miglior compromesso tra queste tre richieste, cambia la “sua forma” in risposta agli stimoli esterni.
Un semplice esempio, immaginate una persona che cammina con un sassolino nella scarpa: la sua posizione nello spazio e la sua andatura si adegueranno per ridurre al minimo la sensazione di fastidio procurata dal sassolino; allo stesso modo, quando il movimento di una caviglia, magari per un evento traumatico che potrebbe essere la classica “storta”, sarà doloroso, il corpo tenderà a ridurne l’utilizzo, e cercherà di compensarne la ridotta funzionalità, con aumento di lavoro del resto della struttura (la caviglia opposta, le ginocchia, le anche, la schiena…).
In questo modo però, si avrà l'iper-utilizzo delle altre strutture, ad esempio il ginocchio della gamba opposta, che con il tempo si infiammerà per il troppo lavoro e verrà quindi nuovamente sottoutilizzato dal corpo per ridurre il dolore.
Anche in questo caso, però, volendo mantenere la massima funzionalità, il corpo si adatterà, e sovraccaricherà altre strutture per compensare il lavoro non fatto da caviglia e ginocchio che a loro volta, sovrautilizzate si infiammeranno, generando dolore.
Questo susseguirsi di “dolore-compenso” continuerà finché il corpo non riuscirà più a “scappare” dalla situazione che si va a creare e la situazione sfocerà nell’infiammazione, con conseguente dolore, di qualche struttura (articolazione, muscolo, tendine, legamento…), ad esempio una spalla, che sarà in realtà completamente sana ma che avrà subito un surplus di lavoro dato dal sottoutilizzo di altre parti “bloccate”.
In questa situazione, sarà compito del buon terapista riuscire a leggere la situazione, previa un’attenta anamnesi e analisi posturale, e capire dove andare ad agire per risolvere la situazione.
Nell’esempio sopra riportato, andando a risolvere il problema all’origine dei compensi, e quindi andando a ridare mobilità alla caviglia bloccata, il corpo verrà guidato a ritrovare il suo equilibrio e il dolore alla spalla se ne andrebbe.
In un’ottica di riequilibrio posturale, infatti, si considera la struttura nella sua globalità e non come somma di parti distinte.
Dott. Diego Campaci
Laurea in Scienze e Tecnologie del Fitness
Laurea in Nutrition and Functional Food
Analisi e riequilibrio posturale, analisi della composizione corporea, fitness metabolico (ipertensione-obesità-diabete), personal trainer, consigli alimentari.
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