IL CONFLITTO…NELLO SPORT e NELLA VITA
GOOOOONGGGG…FINE PRIMO ROUND. GOOOONGGGG…FINE SECONDO ROUND…
No. non siamo ad un incontro di pugilato; ma la metafora ci viene immediata con una pratica sportiva che ci avvicina al conflitto direttamente. Immaginiamo due pugili che combattono e ci vengono in mente i nostri momenti di confronto o conflitto con gli altri. Tante volte ci diciamo : “ Basta! E’ ora di infilare i guantoni” o, come si dice nel Padrino: “ Vai ai materassi!”
Il confronto-conflitto nella vita è necessario! Ci sono modi e atteggiamenti che lo evitano o possono evitare che prenda una strada di escalation molto intensa. Ci può aiutare un buon ascolto delle nostre emozioni; di quelle dell’altro facendoci anche vedere con assertività. Talvolta non si può evitare ed è addirittura salutare, se lo gestiamo correttamente e ,comuque, con il rispetto per l’altra persona.
Gli stili di gestione del confronto in psicologia sono 4 :
1. Passivo- tende ad evitare, a dare ragione o a “perdere”
2. Aggressivo- tende ad imporsi con rabbia e forza, a “vincere” sempre e comunque
3. Passivo-Aggressivo- tende ad essere accondiscendente , ma poi agisce con comportamenti che vanno verso l’aggressivo per difendersi da emozioni forti o dal sentirsi calpestati
4. Assertivo- tende ad entrare nel confronto partendo da sé come auto-rivelazione di quello che non funziona, del bisogno non ascoltato o delle emozioni che travolgono.
L’atteggiamento ASSERTIVO, unito alla capacità di ascolto dell’altro, ci rivela nel confronto come inizio di PRIMO ROUND. Ci sono quattro step per autorivelarsi in un confronto e aspettare poi le reazioni dell’altro:
1 Esprimere i FATTI oggettivamente,
2 2.Esporre le CONSEGUENZE per me di quei fatti
3 Aggiungere le PROPRIE EMOZIONI
4 Aprire delle IPOTESI di correzione
E ora, come può reagire l’altro? Può tirarci un destro, un sinistro, un gancio terribile se si sente comunque attaccato ….ma se riusciamo ad essere onesti, veri e a farci vedere almeno un po’, abbiamo buone possibilità che si apra un confronto onesto sulle diverse letture dello stesso fatto; sul confronto delle conseguenze ed emozioni e sul proporre ipotesi alternative condivisibili e da mettere alla prova con flessibilià.
Se non dovesse bastare???? Se il confronto sincero non basta E’ ORA DI ENTRARE NEL CONFLITTO.
Nello sport è bello partecipare..ma anche vincere. Se uno vince, l’altro perde. OVVIO!!!
Nella vita e nei conflitti relazionali ci sono proposte per non uscire sconfitti
Uscire vincenti da un conflitto può dare una sensazione di vittoria momentanea, ma se la relazione ne risente, nessuno vince veramente. Un conto è lo sport, un conto è la RELAZIONE UMANA.
Ci sono conflitti in cui :
a. Io vinco- tu perdi!
b. Io perdo- tu vinci!
c. Entrambi vinciamo!!!
Per arrivare a quest’ultima soluzione, più soddisfacente per entrambi, possiamo avvalerci della MEDIAZIONE come strumento principale. Il che funziona se davvero TENIAMO A QUELLA RELAZIONE, non vogliamo prevaricare e cerchiamo soluzioni al problema condivise.
La MEDIAZIONE vuol dire esprimere i propri bisogni e capire come risolverli in modo che entrambe le parti siano soddisfatte alla fine o si cerchi un COMPROMESSO che non faccia sentire una persona schiacciata o non rispettata!
Pensiamo ai figli adolescenti ed alle loro richieste continue….pensiamo al trattarli con rispetto e come persone anche quando le richieste ci sembrano folli.
E se non ci riusciamo……guantoni, armati e avanti con i round. Non so se sia vero che CHI LA DURA LA VINCE.
Nella boxe certamente si’, nella vita relazionale….CI VUOLE RISPETTO, IMPEGNO per voler gestire un confronto o risolvere un conflitto.
NEXT ROUND… a presto!