CONTRO L’INTESTINO PIGRO, TANTO MOVIMENTO E L’USO DELLE ERBE
Cattive abitudini alimentari e vita sedentaria causano l’atonia delle pareti intestinali
L'intestino pigro può essere una condizione episodica o una vera e propria sindrome.
E' bene non sottovalutare mai questo genere di problematica e approfondirne le cause che possono essere di varia origine.
Tanti pensano che basti un lassativo qualsiasi per risolvere il problema, in più c’è un’estrema reticenza a parlarne…
Risultato: spesso i pazienti arrivano dal medico quando ormai sopportano i sintomi da anni, dopo aver provato ogni genere di “fai da te”.
La conseguenza diretta dell’intestino pigro è la stitichezza, o stipsi, che consiste in un ritardo più o meno accentuato nell’eliminazione delle feci. E’ difficile stabilire un numero normale di evacuazioni, poiché ogni intestino lavora secondo i propri ritmi.
Tuttavia, si può parlare di “stipsi” quando le feci non vengono eliminate più di 3 volte a settimana.
Prescindendo dalle cause fisiche, il fatto di avere il cosiddetto “intestino pigro” per lo più dipende da cattive abitudini alimentari - come ricorrere ad un’alimentazione frettolosa e povera di cibi vegetali ed integrali - e da cattive abitudini comportamentali, come condurre una vita sedentaria.
In casi di intestino pigro, è opportuno ricorrere ai farmaci solo dietro consiglio medico, mentre è basilare adottare abitudini alimentari adeguate ed uno stile di vita più corretto: in primis, fare movimento, bere abbondantemente, seguire un’alimentazione ricca di fibre e liquidi, mangiare con calma e in orari regolari, evitare di reprimere lo stimolo naturale.
La vita sedentaria induce atonia delle pareti intestinali, ed è quindi la causa principale dell’intestino pigro.
Al contrario, una regolare attività fisica tonifica i muscoli dell’addome, facilitando la motilità intestinale.
Le fibre, oltre a trattenere i liquidi che rendono le feci più morbide, producono una maggiore quantità di scorie fecali, che sollecitano meccanicamente i movimenti.
Tra gli alimenti ricchi di fibre ad azione lassativa, segnaliamo in particolare: avena, kiwi, prugne, bietole, cavoli, cicorie e carciofi.
Laddove ciò risultasse insufficiente per contrastare l’intestino pigro, è utile avvalersi di miscele di piante ad azione lassativa, che agiscono in maniera sinergica.
L’effetto purgante varia in base alle condizioni in cui è cresciuta la pianta e alle metodiche di lavorazione, per cui è utile avvalersi del consiglio di un professionista.
Tra le piante principali consigliate ricordiamo: senna, cascara, cassia, aloe e rabarbaro, ricche di glucosidi antrachinonici ad attività purgante.
La senna possiede un particolare tropismo elettivo nei confronti dell’intestino crasso e i suoi sennosidi si comportano come pro farmaci, acquisendo azione lassativa solo dopo essere stati metabolizzati dalla flora batterica intestinale.
La reina, il principio attivo caratteristico della senna, è scarsamente assorbito e agisce in situ esaltando la secrezione di acqua ed elettroliti nel lume intestinale, inibendo il riassorbimento e aumentando il contenuto enterico, che di fatto rappresenta un grosso stimolo per l’aumento di motilità dell’intestino crasso.
E’ sempre utile associare erbe come finocchio, cumino e carvi - che aiutano ad eliminare il gonfiore intestinale che si forma a causa della cattiva digestione - oltre a piante ad azione coleretica e colagoga, che stimolano la produzione di bile da parte del fegato, come il tarassaco, il marrubio e il boldo.
La radice di liquirizia svolge una leggera azione lassativa grazie alla presenza di mannite, che agisce attirando acqua nel colon.
Utili per alleviare i fastidi da intestino pigro risultano anche le piante ad azione eupeptica ed emolliente-lubrificante, quali la genziana e la malva, ed altre di tipo meccanico, tipo i semi di psillio, che, che grazie alla ricchezza di mucillagini, incrementano la motilità intestinale.
Un consiglio in chiusura: al mattino appena svegli è bene bere un bicchiere di acqua naturale non fredda con un cucchiaino di miele. L’acqua con il miele ripulisce il tubo digerente e aiuta i reni a drenare le scorie che si accumulano di notte, producendo un effetto sgonfiante sin dal mattino.