I FATTORI DI RISCHIO DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
del Dott. Mario Trivellato
Da anni la Società Italiana Cardiovascolare ha lanciato l’allarme sul trend negativo per l’incidenza dell’infarto e delle malattie cardiovascolari nel nostro Paese.
Non c’è tempo da perdere: bisogna mettere subito in atto una strategia di prevenzione che convinca gli italiani più pigri a camminare, e quelli in sovrappeso ad essere più attenti a tavola e in generale a spegnere le sigarette.
Conoscendo e divulgando correttamente i fattori di rischio cardiovascolare, si può creare una sinergia per cercare di limitare al massimo l’insorgenza e l’evolversi delle malattie cardio-cerebrovascolari (angina pectoris, infarto miocardico, ipertensione arteriosa, ictus cerebrale ischemico o emorragico).
I fattori di rischio delle malattie cardiovascolari si dividono in modificabili (attraverso cambiamenti dello stile di vita o mediante assunzione di farmaci) e non modificabili.
Sono fattori di rischio non modificabili:
- Età: il rischio delle malattie cardiovascolari aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età.
- Sesso maschile: gli uomini sono più a rischio delle donne. Nella donna il rischio aumenta sensibilmente dopo la menopausa, quando il cuore diventa più vulnerabile per la chiusura dell’ombrello protettivo degli estrogeni. Nell’uomo l’impatto del rischio di infarto e di malattie cardiovascolari arriva prima, intorno ai 50 anni, compromettendo vita sociale e professionale.
- Familiarità: parenti con eventi cardiovascolari in età giovanile (meno di 50 negli uomini e di 60 nelle donne).
Esistono poi fattori di rischio modificabili:
- Fumo: la nicotina accelera il battito cardiaco e fa aumentare la pressione arteriosa e le malattie cardiovascolari. Il monossido di carbonio diminuisce la quantità di ossigeno, vitale per il cuore, presente nel sangue, e favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi e di malattie cardiovascolari.
- Ipertensione arteriosa: una pressione del sangue elevata costringe il cuore ad un superlavoro ed accelera la formazione di aterosclerosi nelle pareti delle arterie e di malattie cardiovascolari.
- Colesterolemia totale elevata: il colesterolo può trovarsi in quantità eccessive nel sangue a causa di un’alimentazione ricca di grassi (specialmente di origine animale) e di colesterolo, o più raramente a causa di una predisposizione genetica. Maggiore è la sua quantità, più alto è il rischio che si depositi nelle pareti delle arterie con la conseguente incidenza di patologie cardiovascolari.
- Bassa HDL-Colesterolemia: la HDL-Colesterolemia è una lipoproteina utile per ridurre il colesterolo in eccesso. Minore è la sua quantità, maggiore è il rischio di malattie cardiovascolari.
- Diabete: il diabete, se non correttamente controllato, favorisce l’aterosclerosi, incrementando il rischio cardio-cerebrovascolare.
Le patologie cerebrali e cardiovascolari, come l’infarto del miocardio e l’ictus, sono oggi i principali “killer” della salute, costituiscono la causa più frequente di malattia e sono responsabili di una quota molto elevata dei costi per la Sanità di ogni Paese.
E’ quindi necessario un cambio radicale di mentalità, che permetta di “stanare” evidenti sacche di rischio cardiovascolare inespresso.
Il movimento rimane sempre uno dei fattori più importanti per la prevenzione e per il mantenimento del cuore e dei vasi sempre in forma.
Camminate camminate camminate...
Dr. Mario Trivellato Cardiologo