CHE DOLORE, HO L’ALLUCE VALGO!
UNA DIFFUSA PATOLOGIA A CARICO DEL PIEDE CHE COLPISCE IL 30% DELLA POPOLAZIONE
Per molti poter correre liberamente, o anche solo poter camminare all’aria aperta in totale serenità, è un sogno difficilmente realizzabile…
Lo sanno bene tutte quelle persone colpite da una delle patologie più diffuse a carico del piede: l’alluce valgo.
Persone che lamentano un dolore continuo, invalidante, che altera decisamente la qualità della vita.
Una condizione comune nel 30% delle persone dopo i 40 anni, come dire una su tre. Una patologia che sale al 40% dopo i 50 anni.
L'alluce valgo è una deformazione del piede costituita dall'allontanamento della testa del primo metatarso dalle altre. Si tratta di una deviazione dell’alluce in fuori del primo metatarso verso l’interno.
Ciò determina la formazione di una sporgenza a livello dell’articolazione metatarso-falangea (impropriamente denominata “cipolla”), risultato di un’infiammazione cronica (borsite).
Nei casi più gravi, si può verificare una parziale perdita dei rapporti articolari metatarso-falangei del primo raggio (sub-lussazione) e una deviazione delle restanti dita verso l’esterno.
Ancora oggi non sono note con esattezza le cause della patologia, ma si presuppone una predisposizione genetica associata ad una forma emotiva legata alla perdita di sicurezza di quale sia la strada migliore da intraprendere ad un certo punto della vita.
È comunque inesatto - come spesso accade - dire che l'alluce valgo è ereditario. Più esatto è invece parlare di ereditarietà di lassità legamentosa e muscolare dei flessori dell'alluce e dei muscoli della volta plantare.
Un piede piatto (o valgo) condizionerà sicuramente la lunghezza dei suddetti legamenti e muscoli che a loro volta permetteranno al primo dito un atteggiamento in valgismo.
In conseguenza di ciò l'avampiede si allarga a ventaglio, dando vita alla tipica protuberanza che caratterizza tale affezione. Inoltre la base d'appoggio dell'alluce soprastante si sposta, provocando la deviazione del dito verso l'esterno.
Il primo metatarso e l'alluce non sono più allineati, ma formano tra loro un angolo detto di valgismo da cui prende nome la deformità.
Le donne risultano più colpite rispetto agli uomini, specie se fanno uso di calzature strette con tacco, causa di sovraccarico funzionale sul primo metatarso, infiammazione e dolore.
Non è insolito il riscontro di una deformazione del secondo dito, nota quale “dito a martello”, dovuta ad un’azione di “spinta” progressiva esercitata dall’alluce in conseguenza dell’alterato equilibrio intermetatarsale. Le forme che si manifestano in giovane età sono più spesso quelle congenite.
Il sintomo principale è il dolore, che è evidente anche a riposo. In seguito si manifesta tumefazione e arrossamento.
Per curare al meglio questa diffusa patologia, è fondamentale l’inquadramento diagnostico, mediante l’esecuzione di radiografie dei piedi a confronto sotto carico ed una visita specialistica ortopedica, quest’ultima necessaria al fine di pianificare il percorso terapeutico più adeguato.
Vari sono i trattamenti possibili per curare l’alluce valgo: possono essere utili i massaggi freddi locali, la somministrazione di creme antinfiammatorie e infiltrazioni di corticosteroidi extrarticolari.
Vi sono inoltre misure non invasive correttive come la ginnastica e la scelta di calzature comode, che possono aiutare nei casi meno gravi.
La deformazione in stato avanzato, soprattutto in caso di dolore acuto e continuo, può esser corretta tramite intervento chirurgico.
Il tutore è un apparecchio ortopedico correttivo e come tale, nel tempo, migliora progressivamente l'aspetto estetico e funzionale del piede. Da tenere in considerazione anche come terapia precoce per non arrivare all'intervento.
E’ sempre consigliabile evitare l’uso di calzature con tacco e strette in punta. Potrebbe inoltre essere utile eseguire esercizi di mobilizzazione e stretching delle dita.