SCARPE DA RUNNING: COME SCEGLIERLE?
CI SONO DIVERSI CRITERI PER VALUTARE LA MIGLIORE SCARPA PER CORRERE. ECCO ALCUNI PREZIOSI CONSIGLI.
Sono le inseparabili compagne di chi ama correre sia a livello amatoriale che agonistico.
Stiamo parlando delle scarpe da running: minimaliste, superleggere, intermedie, massimo ammortizzo, stabili…
La tipologia di queste calzature è quanto mai varia ed è sconsigliabile improvvisare nella scelta.
Ma allora, quali criteri adottare per un acquisto sicuro e mirato?
Partiamo dal presupposto che esistono diverse tipologie di scarpe da running, suddivise in macro-categorie, per una più facile individuazione. Vediamo nel dettaglio queste categorie:
A0 = minimaliste
A1 = superleggere
A2 = intermedie
A3 = massimo ammortizzamento (neutre)
A4 = stabili
A5 = trial running (corsa in natura)
Le calzature da running si classificano in generale da A1 (le più leggere, pensate per i professionisti) ad A4 (chiamate anche 'Stabili', con un forte potere ammortizzante e quindi adatte a podisti sopra i 90 kg di peso).
Se si hanno a cuore le articolazioni si suggerisce di richiedere un tipo A3: con un peso nella norma sono quelle che garantiscono il massimo ammortizzamento e la massima protezione.
Indipendentemente dalla marca, due scarpe da running appartenenti alla stessa categoria presenteranno caratteristiche simili, che le rendono adatte ad una particolare utenza.
Ovviamente, all'interno della stessa categoria esistono comunque differenze tra i vari modelli ed una scarpa può quindi risultare più o meno indicata in base a fattori individuali come la morfologia e l'appoggio del piede.
Un fattore importante da considerare è infatti questo: la pianta del piede è larga o stretta? Non è un dettaglio da poco, soprattutto perché durante la corsa il piede tende a gonfiarsi e ha bisogno di muoversi leggermente.
Quindi se la pianta del piede è larga, è bene non fissarsi con un modello sottile, o viceversa, altrimenti dopo pochi chilometri si dovranno fare i conti con vesciche e dolori vari.
Altro fattore da tener presente è il collo del piede: se si ha un collo alto è meglio comprare una scarpa da running abbondante all'allacciatura, e concedersi i modelli più affusolati solo se si ha un piede snello e dal collo basso e sottile.
Per tutti questi motivi, una scarpa da running è da acquistare sempre 1/2 punto più grande rispetto alle calzature che si indossano di solito, altrimenti lo sfregamento nella zona anteriore procurerà vesciche e problemi alle unghie.
A questo proposito, è bene ricordarsi di indossare un buon paio di calze, che possono preservare da vesciche, piaghe e micosi.
E’ preferibile scegliere un modello tecnico, con tallone e punta rinforzati, così il piede è più protetto.
Meglio evitare i tubolari in cotone, materiale che assorbe e trattiene sudore e umidità. Ideali sono i materiali tecnici e sintetici che fanno traspirare il piede, espellendo il sudore all'esterno e mantenendolo sempre fresco e asciutto.
In sintesi, sulla scelta della miglior scarpa da running incidono maggiormente:
1. Eventuali problemi di appoggio del piede, esistendo in particolare:
- Soggetti Pronatori (Iperpronatori): con il tallone a terra l'arco mediale è vicino al suolo (le scarpe si consumano maggiormente nel lato interno. Si suggeriscono le scarpe A4).
- Soggetti Supinatori (Ipopronatori): con il tallone a terra l'arco mediale viene sollevato dal suolo (le scarpe si consumano maggiormente nel lato esterno. Sono indicate le scarpe A3).
2. Postura.
3. Peso.
4. Distanza percorsa.
5. Velocità di percorrenza.
6. Tipo di Utilizzo (gara o allenamento, pista o asfalto, sterrato...).
Ultimo consiglio: quando cambiare la scarpa da running?
Se non si usa un modello da competizione, si possono percorrere fino a 1000km circa.
Nel dubbio, va bene eseguire qualche test empirico. Per esempio, se la scarpa non è più bilanciata è ora di cambiarla. Basta appoggiarla sul tavolo, guardare se pende da una parte e immaginare le sollecitazioni a cui è sottoposto il piede in quella scarpa.